“Laboratori liquidi sui gap di memorie, ricordi e identità giovanili” è vincitore del bando “Principi Attivi – Bollenti Spiriti della Regione Puglia” nel 2008. Perché viviamo in una società priva di memoria? Una società che non riesce a narrarsi e a riflettere su se stessa... una società che non è in grado di ri-costruire delle basi identitarie solide e che di conseguenza manca di progettualità.
Progetti
Laboratori liquidi sui gap di memorie, ricordi e identità giovanili
25 Ago 2013
Persone che ricordano il passato più remoto ma che ignorano totalmente il passato più prossimo: perché questo vuoto di memoria? Una ricerca-azione che mira ad indagare in particolar modo i motivi che spingono i giovani a rifugiarsi nel tempo presente oscurando che le storie, le radici, le memorie sono estremamente importanti al fine di superare le crisi identitarie che bersagliano costantemente la società. Le identità, come sostiene il sociologo Bauman, non possono che apparire fragili, temporanee; la volatilità delle identità salta agli occhi ai residenti della modernità liquida. La sola variante di unità, che la modernità rende compatibile, è quella che si crea con il confronto, il dibattito, il negoziato tra valori, preferenze, modi di vita e autoidentificazione di molti e diversi. La realizzazione di laboratori liquidi sui gap di memorie, ricordi e identità giovanili sta alla base di una riflessione critica della società contemporanea, con particolare riferimento alla comunità giovanile. Assistiamo ad una perdita di memoria che inizia a partire dagli anni '60 e si trascina fino ai giorni nostri. La liquidità caratterizzante la nostra epoca si riflette sulle inter-relazioni fra soggetti, i quali vivono in un eterno tempo presente dando vita a legami fragili tendenti a consumarsi nel breve periodo. La ri-scoperta e la ri-vitalizzazione delle memorie e dei ricordi dei tempi più prossimi consente di ri-valorizzare i giovani che metaforicamente assomigliano ad "alberi senza radici".
Ricerca sociale
La ricerca sociale è volta all'analisi critica nonché comprensione del Vuoto di Memoria che riflette la società odierna con particolare attenzione all'oblio circa la memoria storico-collettiva degli anni '60-'70, due decenni che hanno inciso socialmente e trasformato economicamente il nostro territorio. In primo luogo viene realizzata una ricerca-studio sul problema della mancanza di memoria attraverso una comparazione di autori contemporanei che trattano tale tema (Bauman, Halbwachs, Pivato, ecc…); infatti tutti, non solo gli autori, i professionisti, gli esperti, si ritrovano nel mondo della vita ad affrontare le memorie e i ricordi. In particolare, le giovani generazioni sentono il bisogno di ricordare per definire una propria identità sia personale che artistica. Identità artistico-esistenziale e memoria viaggiano parallelamente e una ricerca-viaggio identitaria non può che interrogare le proprie origini.
Formazione
Il progetto prevede l'attivazione di un mosaico di laboratori interdipendenti di cui tre nelle scuole superiori e uno cittadino. I laboratori scolastici inizialmente utilizzano approcci autobiografico-identitari sul mondo della vita attivando il protagonismo dei giovani sull'interrogativo "chi sono io" e sviluppando momenti di riflessione sui vuoti di memorie evidenziando che una società senza memoria non lascia tracce. Segue la ricerca-azione sui temi della musica, della scrittura e della moda e abbigliamento con riferimento agli anni '60-'70. Il laboratorio cittadino, attraverso approcci narrativi e metariflessivi alle identità, alle memorie, alle molteplici biografie di una comunità locale, è focalizzato sull'osservazione partecipante dei luoghi e non-luoghi di memoria tricasini, sulle meditazioni itineranti, sui racconti e testimonianze.
- Laboratorio di Osservazione dei luoghi e non-luoghi di memoria
- Laboratorio musicale e audio-visivo
- Laboratorio di scrittura
- Laboratorio di abbigliamento e moda
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