Nc’è trippa allu Puzzu…! Laboratorio di antropologia visuale e artistico nasce da un progetto di ricerca antropologica con il fine di recuperare le memorie della zona Puzzu, il centro storico di Tricase, dai primi del ‘900 ad oggi. Le storie di vita di testimoni privilegiati che hanno abitato o tutt’ora abitano nella zona Puzzu hanno rappresentato la base per l’attivazione di tre laboratori interconnessi: antropologico, fotografico e artistico.
Progetti
Ricordi, emozioni, sapori, profumi e/o puzza, colori, suoni, immagini, assumono sia un valore socio-antropologico da trasmettere alle giovani generazioni affinché possano conoscere la storia dei luoghi, sì da rafforzarne il senso di appartenenza e di attaccamento, sia un valore artistico in quanto costituiscono delle quotidiane e semplici scenografiche che catturano l’occhio di qualsivoglia passante. Passaggio imprescindibile e fondamentale è stato il coinvolgimento di giovani nella realizzazione di un laboratorio teatrale, connesso alla ricerca antropologica svolta all’interno del borgo Puzzu; in tal modo i giovani sono stati protagonisti nella riscoperta di luoghi carichi di valori e memorie, dando sfogo alle proprie vene artistiche.
https://www.liquilab.it/it/blog-it/progetti/item/131-nc-e-trippa-allu-puzzu#sigProIde4c1781c66
Laboratorio di ricerca antropologica e visuale
Immaginiamo di tornare indietro nel tempo… Siamo intorno agli anni ’50 in un piccolo paese del Mezzogiorno salentino: Tricase. Dalla realtà paesana ci intrufoliamo in via San Tommaso d’Aquino, una strittula della zona Puzzu, il centro storico tricasino; gli abitanti della zona concordano nell’esclamare che u Puzzu era ‘na famia! Le giornate venivano vissute intensamente. Dalle prime luci dell’alba la gente della zona Puzzu si svegliava perché si sfruttava al massimo la luce solare. Le prime luci dell’alba emanavano un certo odorino di pane appena sfornato che perfino il più addormentato dei bambini non poteva che catapultarsi dal letto. Era un odore che proveniva dal forno, anch’esso presente nella zona Puzzu, dove Cia furnara con le sue mani magiche impastava, infornava e sfornava tante prelibatezze; […] iniziava il duro lavoro: i contadini si incamminavano a fore, le tabacchine si dirigevano presso u magazzinu, Pietro u scarparu, Tetta a sarta e altri mesci giungevano verso e puteche. Anche i bambini erano addetti ai lavori e venivano mandati sutta u pirti, alla fontana della zona Puzzu, per recuperare l’acqua che in casa non c’era… Così Cisaria ricorda che quando si recava dai nonni in via San Tommaso D’Aquino, “appena trasia nc’era nu profumu de acqua frisca ca stia dereta alla porta. Tanivane a cisterna dereta a porta.”. Oltre a lavorare, ai bambini era concesso qualche divertimento: Rocco si divertita cu lu mazza-zipparu, Cisarina con i sassolini, Senofonte con il gioco della catenina fuori dalla porta, Neni ca piava u traineddhu, se mantiva rreta e facia l’altalena, Effa con la campana… Il simbolo della fine di una giornata era la puteca du Nitta dei due coniugi, Vitu e Tetta Carolina. L’amicizia, la convivialità, la solidarietà erano i valori che popolavano u Puzzu, laddove le porte di casa erano invisibili e nelle corti nc’erane sulu i scaluni arunca te ssatavi e ne cuntavene i cunti de na fiata… (inserire i video delle testimonianze “Tetta era nu divertimentu”, “Cisaria a nonna mia me coccolava”, “A Cia furnara”, ecc… presenti su youtube)
Laboratorio artistico
Il laboratorio si è svolto sotto la direzione dell’attore e regista Ippolito Chiarello, attore e regista salentino, ed è culminato il con la realizzazione dell’evento spettacolare. I partecipanti del laboratorio sono stati 19 giovani del Capo di Leuca che hanno lavorato sulle storie di vita dei testimoni privilegiati, intervistati durante la fase di ricerca antropologica visuale. L’iniziativa si è proposta, altresì, di creare occasioni di vero e proprio scambio intergenerazionale. (inserire foto della cartella “nce trippa allu puzzu”)
Evento
L’evento spettacolare “Nc’è trippa allu Puzzu...!” si è svolto a Tricase nel borgo Puzzu il 28 luglio e rientra nel mosaico di iniziative progettuali che mirano al recupero e alla valorizzazione della memoria antica e moderna sperimentando un lavoro interdisciplinare che unisce la ricerca antropologica all’arte.
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